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Ricevo e pubblico l’interessante contributo del dott. Luigi Leuzzi, psichiatra e antropologo, attento e consapevole studioso del territorio cilentano in chiave evolutiva.


 

La restanza come occasione di una identità evolutiva per il territorio del Cilento


 

In più occasioni Vito Teti si è soffermato sul disagio a cui va incontro chiunque decida di rimanere nelle aree interne dell’Appennino per mantenere un equilibrio antinomico tra ancoraggio del vissuto corporeo nei luoghi natii e diaspora della mente verso altre mete o aspettative ideali o reali per il proprio futuro coesistentivo.

Il più delle volte il “restante” si confronterà con le ombre del passato in borghi rarefatti nel tessuto comunitario ormai sfilacciato che specie in questa epoca del contagio Covid 19 ha molto in comune con la distanza intersoggettiva  delle realtà urbane o peri-urbane nelle modalità dell’incontro e della coesistenza.

Un distanziamento glaciale ha molto di attuale in contesti sociali in cui si sono frammentate le coordinate co-esistentive ravvivate in passato dai ritmi e dai spazi comuni dalle attività agro-pastorali in cui una volta  si inscriveva un sentimento corale dell’appartenenza .

Solo le sagre attualmente ne ripropongono una forma larvata di riattualizzazione specie in superficie giacchè costituiscono semmai dei “non luoghi” per dirla alla Marc Augè  dove una vaga segnaletica dai rimandi effimeri e cartellonistici  ripropone momenti di aggregazione cementati un tempo dalle comuni attività produttive e comunitarie legate alle stagioni della semina e della raccolta  , del transito della transumanza e degli scambi orientati dai tratturi a reticolo o longitudinali e trasversali che segnavano le rughe di un paesaggio antropico che è ormai in dissolvenza.

Eppure  a proposito della Civiltà dell’Appennino in  cui  insiste il territorio di indagine del mio contributo ,Giuseppe Lupo ha ribadito che proprio a partire da Eboli dove Cristo si è fermato nasce un’altra religione dell’interno che media valori ancestrali e che invita a guardare la Piana o la Costa affollata da aggregazioni produttive e turistiche con uno sguardo ulteriore e trascendente  .

Si potrebbe alludere ad una metafisica del tempo delle stagioni e dei solstizi a cui rinviano le testimonianze di un megalitismo che è transitato in parte  nel culto dei santuari mariani extra-urbani e delle consuetudini rievocate dalle feste patronali e dalle rievocazioni di un tempo passato che va coltivato nell’humus fertile di chi è rimasto ed ha la forza di attestare ai policy-makers che non è più il tempo delle celebrazioni ma che invece è il momento dell’epifanìa del riscatto e  dell’identità e dell’appartenenza .

Non c’è bisogno di assistenzialismo o dipendenza dalle erogazioni puntiformi; i giovani meritano invece infrastrutture che consentano di competere con le realtà a capitale sociale elevato e mantenere allo stesso tempo il pregio della diversità e delle peculiarità che rendono un Cilentano o Lucano Occidentale orgoglioso di esserlo.

Da parte di molti  Cilentani si spera che le nuove generazioni possano abitare il nostro territorio e rianimarlo di quello slancio vitale che nei secoli addietro ha strappato le nostre terre all’incuria ed all’abbandono nonostante i tempi oscuri delle guerre e delle invasioni greche, romane, bizantine, longobarde , saracene, normanne ,angioine  ed aragonesi, spagnole, francesi e sabaude .

Noi siamo d’altronde  un popolo antico sebbene con una identità dinamica, un tempo di lingua osca ; ora  dobbiamo ambire ad un riconoscimento sovra-regionale che non ci veda solo costellazioni satellitari di un mondo a capitale sociale avanzato.

Dimostriamo tutti che con i lucani di stirpe sannita in epoca storica  non siano scomparsi individui  di una progenie temperata al punto tale da costituire la vera spina dorsale del dissenso e della strenua resilienza di un mondo antico consegnato altrimenti all’oblìo della prevaricazione e del silenziamento antropico.

“Proposte per un’osservazione del Cilento da parte di un flaneur de-rurale “

L’antropologia di un mondo globalizzato non incontra più riserve etno-culturali ;i luoghi abitati si sono diradati ,rarefatte le  comunità e chi rimane si ibrida magari nell’incontro con le ombre del passato mentre allo spaesamento ulteriore concorrono in maniera rapsodica gli  immigrati  o semplicemente gli altri da noi,  diversi per abitudini e consuetudini.

Mentre il Mondo si espande le culture transitano nel villaggio della memoria come indicato da Lombardi Satriani e creano   una identità collettiva e comunitaria di transizione   verso  il nuovo paradigma di una società multietnica .

Si attiva in altri termini la dialettica tra globale e locale  ;le comunità tradizionali perdono i loro confini e diventano permeabili ad altri mondi e si costituiscono quali scansioni spontanee di una “ecumene globale” nell’accezione di  Hannerz. Nella migliore delle ipotesi si assiste ad una “glocalizzazione “ per cui i luoghi nel mentre si aprono al mondo pur tuttavia mantengono la loro identità.  In genere dalla trasmissione di saperi univoci  si transita alla condivisione di culture plurime Dalle descrizioni esaustive di mondi in divenire si preferisce optare per la narrazione da un punto di vista interiore.

I villaggi ed i  borghi del Cilento in stretta analogia con il resto delle aree interne dell’Italia che resta  divengono ghetti di una periferia  deruralizzata  in cui si ricostituisce una rete interpersonale, inoltre in analogìa ai filamenti ubani delle metropoli si  costituiscono dei luoghi che funzionano da spazi relazionali ed identitari ma non necessariamente  simbolizzati.

L’antropologo sinceramente interessato a cogliere l’essenza o l’anima mundi di questo territorio nonostante la dissolvenza o nella migliore delle ipotesi la transazione verso altre corrispondenze antropiche si propone come un osservatore curioso, un  flanèur che disvela una curiosità da botanico in quanto è capace di cogliere le atmosfere della vita comunitaria  in un registro surreale e di  sospendere le sue impressioni in bolle di vetro  come quando un angolo di un borgo viene esemplificato nei souvenir realizzati con plastici avvolti dall’acqua e da pailettes di neve ed incluse in sfere di vetro e in questa sospensione artificiale ;questo curioso osservatore poi le  modifica in un  turbinio immaginifico agito a proprio piacimento e con cui si rapporta ad una visione di lacerti co-esistentivi urbani e nel nostro caso di realtà rurali glo-localizzate senza una visione originaria . I Mass Media hanno creato una realtà virtuale in cui un mondo antico ha smarrito la  sua rappresentazione narrativa della vita quotidiana e quest’ultima viene altresì trasposta in una modalità globale che risulta essere la trama di filamenti urbani insinuati in una rete o ragnatela di   concrezioni aspecifiche della periferia rurale. In questo modo i si coartano gli eventi di vita divenuti astorici in quanto atemporali  ovvero “non luoghi” a cui si attribuisce impropriamente un significato ulteriore.

L’esito di queste trasformazioni antropologiche finisce per essere l’esposizione a  proiezioni fantasmatiche del “non sense” e della mancata consapevolezza specie per le future generazioni ondivaghe e smarrite nella mancata corrispondenza tra provenienza e destinazione di vita.

Pur in presenza  di riferimenti storici ed identitari persistenti  nei borghi  prevale un  rapporto anonimo  tra le persone che aderiscono ad un mondo globalizzato regolato da una cyber-modernità  e che  si  intrattengono tra loro  pur  insistendo nella solitudine e nella fluidità  di una realtà virtuale .Alla stanzialità di un tempo si sostituisce una mobilità e si ha difficoltà a mantenere una identità storico-culturale che nell’accezione di Vito Teti orienta le comunità a condividere il dono di “communitas”.

Nell’accezione di Remotti Francesco l’identità va intesa come la risultante dell’incontro tra struttura (S) e flusso (F) ;in tale prospettiva il Cilento dalle origini e finanche dalla preistoria si è sempre caratterizzato per continui rimaneggiamenti del contesto socio-antropologico  fino al tardo impero romano  e forse sino alla seconda ellenizzazione greco-orientale   si è disvelato come un territorio aperto agli scambi ed all’interazione tra compagini etrno-culturali eterogenee [tanto è vero che è stato riconosciuto patrimonio dell’Unesco proprio in quanto luogo di scambi di popolazioni e civiltà nella direzione Est-Ovest],tuttavia in  questa sub-regione della Campania caratterizzata da una sorta di peninsularità per le caratteristiche geomorfiche e orografiche in una scansione  diacronica  la costa ha recepito più frequentemente le innovazioni rispetto all’interno che è risultato essere più chiuso alle osmosi .

In un “Cilento un’isola” lo scrivente  ha evidenziato come la descrizione di una  Trinacria  suddivisa in “isole in un’isola”  di Leonardo Sciascia ben si attanagli anche al Cilento.

Gerhard Rolphs ha individuato manifestazioni di un conservatorismo tanto che insieme ai relitti linguistici greci ,romani,arabi ,longobardi e spagnoli etcc avrebbe specificato la presenza nella circoscrizione di Policastro finanche un’area etno-linguistica italo-gallica con l’immissione nel 300 di maestranze immigrate per volere di Roberto D’Angiò.

La stessa etimologia di Cilento secondo Fabio Astone e una successiva   interpretazione dello scrivente deriverebbe dall’etrusco e dalla sigizia  Cilens –Thinia rispettivamente la Dea della Notte e il  Dio del Giorno così come vengono citati nel fegato di Piacenza destinato alla disciplina degli auruspici e conservato nel lo0cale Museo Civico .

Nell’avvicendarsi dei secoli la zona costiera risultò essere esposta alle incursioni piratesche sino a che a fronte delle penetrazioni e delle spedizioni berbere o delle invasioni turche si optò per le zone interne interrompendo gli scambi tra interno e costa che erano sempre stata vettore di cambiamenti e progresso.

Di recente abbiamo assistito allo sviluppo di una economia centrata sul turismo stagionale prevalentemente balneare a discapito dell’interno non più supportato dalle presenze antropiche garantite in precedenza dalle attività agro-pastorali ,

Attualmente i borghi dell’interno  in alta e media collina o distanti dal mare versano in condizioni di declino, appaiano disabitati  se non abbandonati sicchè nella commistione di lacerti edilizi di recente costruzione in parte utilizzati ed in parte sospesi nella mancata fruizione appaiono come “non luoghi” e quindi nella comprensione delle dinamiche di depauperamento  antropico del territorio indagato  lo studioso si avvale degli stessi strumenti concettuali che caratterizzano una antropologia della glolocalizzazione .

Conclusioni

L’identità è cio che permane di un individuo nel tempo ,di questi permane un nucleo ma un soggetto che è in un continuo cambiamento nonostante sia per definizione non divisibile (“individuum”) pur tuttavia  si declina come “dividuum”.Non è un atomo della filosofia ateniese nè una monade leibniziana  nè  varia solo in superficie come concepito dalla società occidentale ma è persona divisibile, fatta di relazioni e non solo nella società ma anche nel mondo in cui abita .

Questa visione si allarga al contesto in cui l’individuo partecipa ad una “communitas” fatta di soggetti relazionali,ovviamente.

L’identità esprime  altresi l’esigenza di mantenere una coerenza, una  coesione  ed una  continuità  in una società complessa che oltremodo va esemplificata  perché essendo così costituita e ramificata è difficile che la persona possa orientarsi all’interno di essa e quindi si caratterizza per un tentativo di omologazione identitaria. Un noi che spinge alla coesistenza e nella separatezza dovrebbe cedere invece all’integrazione ed al sinergismo.

È opportuno tuttavia un registro simbolico in cui inscrivere queste rappresentazioni unitarie ma   cangianti.

Non si può fare riferimento solo al passato in maniera  nostalgica né irretirsi in un tempo melanconico  bloccato nell’atemporalità.

Bisogna vivere un presente che insista nella contemporaneità.

L’importanza simbolica della “Piramide Culturale” tra poesia ed aforismi in traiettorie identitarie

Nel 2019 viene fondato da Menotti Lerro poeta ,scrittore e critico letterario e da Antonio  Pelliccia ed altri docenti dell’Accademia di Brera il “Centro Contemporaneo delle Arti “con Sede fisica a Milano e legale a Vallo della Lucania .Questa Istituzione Culturale si è rappresentata con una  icona :la Piramide Culturale che non vuole essere solo una configurazione dell’immaginario bensì delimita nella sua concretezza paesi con propensioni antropiche del Cilento e della Lucania .La piramide è l’elemento di congiunzione con una dimensione trascendente, qualcosa che non muta intanto che il tempo scorre e congiunge la caducità umana con la perfezione di quattro figure triangolari, tutte uguali, che si volgono con la punta rivolta verso l’alto a campire un luogo ideale, un’utopia che rigenera e dà forza.

I termini di riferimento, o meglio i vertici di questa immagine del desiderio, insistono nella Poesia declamata a Salento, negli Aforismi condivisi a Omignano, nel tributo all’Amore più autentico a Trentinara, nell’evidenza di una conoscenza Apollinea a Poseidonia -Paestum e nel disvelamento del  pensiero cosmogonico di Parmenide a Velia ,nel castello di Agropoli trasformato in un’agorà; nell’immaginario fiabesco di Piano Vetrale con i suoi Murales; a Roccadaspide il paese della Difesa con il suo maniero Federiciano ha stabilito di recente una nuova sede.

In ogni modo questa configurazione eidetica  si interrela tramite i suoi esponenti con i vari sindaci e rappresentanti di Istituzioni Culturali autorevoli come  la “Fondazione Giambattista  Vico” a Vatolla per interrogarsi sul sentimento di appartenenza e costituire così in itinere la ricerca di una identità intercomunitaria . Il Centro Contemporaneo delle Arti di Vallo della Lucania nel frattempo si è evoluto in un Movimento Letterario-Artistico e filosofico che, stanco della distanza e della freddezza delle illazioni retoriche o di maniera, ha preferito il calore della parola e la luce delle emozioni per farsi strada nel crepuscolo di una civiltà sempre più rarefatta nei gesti e nella mimica, ombre ormai di un passato che incombe nel mancato desiderio, specie nella stagione del Covid. La gente non incrocia più gli sguardi, mentre le fredde immagini di una civiltà face-book correlata ripetono stanche moviole di cliché che durano il tempo di una istantanea per essere repentinamente sostituite da una posa, da un’esibizione che faccia colpo sui followers. Ed è proprio in questa stagione della perdita e dell’oblio che noi tutti riscopriamo l’empatia, non come uno stereotipo del sorriso e della commozione pronta per l’occasione, ma come momento autentico di fare testimonianza presso il prossimo della nostra presenza sincera e di una comune identità.

Questa prossimità si è poi diretta all’Arte e alle sue molteplici manifestazioni, finanche alla Storia, alla Filosofia e a tutte quelle scienze umanistiche che sono state consegnate ai codici e alle norme di una razionalità glaciale fatta di algoritmi e di misura algebrica e geometrica del mondo.

Friedrich Hoderlin ha suggerito negli Inni di Pace  la fondazione di una identità originaria che si costituisca come atteggiamento empatico ;ne citeremo  alcuni versi

“Molto abbiamo esperito

Innumerevoli celesti abbiamo nominato

Da quando siamo un colloquio

 e possiamo ascoltarci l’un l’altro.”

Vol IV,pag.343 Friedrich Holderlin

Il poeta è prossimo agli dei fuggiti e ci invita alla radura dell’essere “lichtung”,dove si rinviene la sorgente della parola che fonda alle origini il linguaggio ; dapprima gli dei poi i poeti e gli eroi semidivini indicano la via per l’apertura e la sacralità della dimora in cui abita l’uomo .La piramide culturale insiste in luoghi in cui sono ancora evidenti delle attitudini empatiche dirette all’ascolto ed all’accoglimento di vocazioni antropiche ed identitarie.

Ogni vertice punta verso l’etere facendo leva sugli abissi dell’anima ed intanto un pensiero ancestrale prima neolitico e poi eleatico scaturisce dal contrasto tra la luce e la notte e fonda dapprima una visione cosmogonica e poi si impenna in un disvelamento delle verità più inaccessibili nonostante lo smarrimento delle opinioni mutevoli.

Ed intanto il  Centro d’arte contemporanea grazie a Menotti Lerro ed agli altri fondatori di  cui mi onoro appartenere suggerisce nell’empatismo una pratica quotidiana dell’arte e della letteratura che sottragga l’uomo attuale al mondo grigio pallido in cui si configura un disimpegno dalla condivisione di vissuti emotivi ed empatici in nome di una fredda ragione che si misura nel mondo solo con gli algoritmi della mathesis universalis .Di recente è stato istituito con il patrocinio della Sovrintendenza dei beni Culturali della Provincia di Salerno il Premio Internazionale di Poesia del Cilento e tale fondazione  costituisce un’occasione irrinunciabile per competere con le realtà culturali urbanizzate

Di particolare attualità è l’occasione di rappresentare simbolicamente i borghi che  restano nel nostro territorio e conferire loro una rappresentazione eidetica che li sottragga al destino irreversibile di non luoghi, ritrovando un Centro nei margini che sopravvivono alla globalizzazione ritrovando una insperata contrattualità e dialettica  con il mondo esterno ,e specie le Metropoli che invece  impongono norme irrelate con i gradienti antropici del nostro territorio.


 

Bibliografia:

1)Marc Augè “Non  Luoghi.Introduzione ad una antropologia della surmodernità”.-Eleutheria-2009”

2)Luigi Leuzzi –“Cilento ,un’isola”-Centro di Promozione Culturale del Cilento-Acciaroli-2017

3)Luigi Leuzzi in  “Cilento, Terra Matrigna.Emigrazione-spopolamento-diaspora dei giovani .Atti del Convegno” a cura di Ezio Martuscelli-Amazon-2022

4)Giuseppe Lupo in “Manifesto di come Riabitare l’Italia”a cura di Cosmacino Donizetti – 2020

5)Raffaele Nigro Manifesto di come riabitare l’Italia”- a cura di Cosmacino Donizetti -2020

6)Giampaolo Nuvolati-”lo sguardo vagabondo” Appunti e sedimenti-taccuino online -2014

7) Gerhard Rolphs-Studi linguistici sulla Lucania e sul Cilento-1989

8)Vito Teti “la Restanza “,Einaudi -2022


 

Luigi Leuzzi

2 Responses to “Dibattito sull’identità cilentana – La Restanza”

  1. Vittorio Ricci

    Personalmente non credo sia facile poter continuare a tenere per il futuro lo stile di vita originario nei paesi molto interni. Visto la fuga dei giovani che giustamente non trovano risorse tra coltivazioni o mestieri.
    Si salveranno quelli in zone marine e relativamente interni grazie al turismo che porterà lavoro per un limitato periodo di mesi.
    Le varie culture vivranno solo di vaghe sagre e prodotti tipici da vendere .
    Internet , TV, social stanno creando una nuova civiltà.
    In più la assenza di nuove nascite, lascerà posto ad immigrati che cambieranno il modi di vivere, in moltissimi paesi.

    • Pasquale Martucci

      La vita è certamente quella tracciata in maniera precisa. E’ da verificare se ci sono strade diverse, senza doverci per forza uniformare a quello che è il corso degli eventi. Foucault parlava di una “piega”, uno spiraglio per poter cambiare e trovare percorsi alternativi. La cultura potrebbe essere un volano di cambiamento? La tipicità di una zona potrebbe costituire occasione di sviluppo, anche se lento? Il turismo potrebbe essere pensato in modo meno distruttivo e legato solo al consumo? Questo è il senso del dibattito avviato sull’identità, ovvero proporre idee e individuare eventuali pieghe. Grazie per il contributo e buona serata.

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Ottobre 24th, 2020

Alla ricerca delle radici – Velia

La potenza di Elea di Pasquale Martucci   Nel territorio cilentano, una città molto importante fu certamente la romana Velia, […]

Settembre 8th, 2020

Dibattito / Marx, operaismo e teoria

Ho ricevuto da Antonio Peduzzi uno scritto di Mario Tronti, a proposito ed intorno alla sua ultima pubblicazione: “La teoria […]

Agosto 30th, 2020

“Aspromonte, la terra degli ultimi”

Note a margine del film di Mimmo Calopresti: “Aspromonte, la terra degli ultimi”. Comunità e destino di Pasquale Martucci   […]

Agosto 25th, 2020

Il pensiero / Hegel

Lo Spirito Assoluto nella dialettica hegeliana di Pasquale Martucci   Il 27 agosto di 250 anni fa nasceva Georg Wilhelm […]

Agosto 15th, 2020

Storia e radici – Il Cilento

Cilento: alla ricerca delle origini di Pasquale Martucci   Il Cilento è oggi una zona molto ampia, che parte dal […]

Luglio 24th, 2020

Idee e società – Ferdinand Tönnies

Il concetto di comunità in Tönnies di Pasquale Martucci   «La teoria della società riguarda una costruzione artificiale, un aggregato […]

Luglio 13th, 2020

Riti e cultura popolare / il grano

La passione del grano e la dimensione di verità di Pasquale Martucci   Un antico rituale, rilevato da Ernesto de […]

Luglio 10th, 2020

Idee / Franco Ferrarotti

La fenomenologia del sacro di Pasquale Martucci   Le ricerche di Franco Ferrarotti, seguendo una metodologia qualitativa con il ricercatore […]

Luglio 1st, 2020

Pagine di storia / Anno 1828

I moti nel Cilento: lo studio di una Rappresentazione Rituale di Pasquale Martucci   In alcuni paesi del Cilento, si ricordano […]

Giugno 25th, 2020

Pagine di Storia – Pisacane

Sapri: la Rievocazione di Pisacane di Pasquale Martucci   Sapri è conosciuta, al di là della splendida collocazione geografica nel […]

Giugno 20th, 2020

Pagine di storia / Torri costiere

Le torri costiere del Cilento   di Pasquale Martucci   Percorrendo la costa cilentana, si possono osservare una serie di […]

Giugno 8th, 2020

Seminario ISCRA: “L’insostenibile peso della felicità e della speranza”

Possibili processi di pensiero di Pasquale Martucci   In occasione del Seminario ISCRA online (6-7 giugno 2020), dal titolo: “L’insostenibile […]

Maggio 31st, 2020

Ricerca&territorio – Mitologia

U curdone ru monaco Aspetti mitologici e cultura popolare cilentana di Pasquale Martucci (il saggio è disponibile integralmente e con […]

Maggio 21st, 2020

LAURINO / SANT’ELENA

Un culto antico e importante di Pasquale Martucci   “La storia di Laurino è strettamente intrecciata a quella della sua santa […]

Maggio 17th, 2020

Epistemologia della complessità – EDGAR MORIN

EDGAR MORIN L’attualità del pensiero del teorico della complessità e la centralità della relazione soggetto-oggetto-ambiente per realizzare l’inizio di un […]

Aprile 29th, 2020

Pagine di storia / I Basiliani

I Basiliani e le comunità cilentane di Pasquale Martucci   A questi monaci, arrivati nel territorio a nuclei sparsi o […]

Aprile 25th, 2020

Martin Heidegger – letture critiche

Contro l’odio, i fascismi e i populismi, propongo la lettura del volume di Antonio Peduzzi sulle controverse idee del grande […]

Aprile 16th, 2020

Sapori&saperi – la tipicità cilentana

La storia dell’alimentazione e la tipicità cilentana di Pasquale Martucci   La scoperta e la riproposizione della tradizione alimentare è […]

Aprile 11th, 2020

Gli insegnamenti di un maestro: Aldo Musacchio

Cultura e formazione umana come fattori indispensabili allo sviluppo   Il sociologo dello sviluppo Aldo Musacchio, docente in diverse Università […]

Aprile 9th, 2020

Coronavirus: biologia o economia?

Coronavirus: biologia o economia?   Il filosofo Umberto Galimberti propone le sue argomentazioni/concettualizzazioni sul Coronavirus. Riprendo alcune parole chiave tratte […]

Marzo 29th, 2020

Le paure sociali – Ritualità e distanze sociali

Ritualità e distanze sociali   In un periodo di crisi per la pandemia da coronavirus vengono modificate le forme rituali […]

Marzo 28th, 2020

XXIV Edizione Concorso di Poesia

XXIV Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli” dedicato a Orlando Carratù con Borse di studio […]

Marzo 20th, 2020

Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Dicembre 10th, 2024

Su turismo e cultura

Ricevo da Gianni D’Alessandro il seguente scritto critico rispetto ad un turismo che potrebbe essere distruttivo per la cultura dei […]

Dicembre 6th, 2024

Le storie negate

Alcune considerazioni a partire dal romanzo di Giovanna Di Francia: “Anche in carcere viene Natale”, Independently published, 2023.   Ascoltare […]

Dicembre 3rd, 2024

Sguardi sociologici 3 – Spopolamento, qualche numero

Il territorio cilentano conosce il triste fenomeno dello spopolamento specie nelle zone più interne. Ciò accade per il problema della […]

Novembre 28th, 2024

Giovani ed emigrazione: la percezione del fenomeno

In questo scritto, mi occuperò dell’emigrazione giovanile che caratterizza in maniera diffusa l’intero Paese, confrontando le ricerche realizzate da vari […]

Novembre 22nd, 2024

Il vero ritratto di Dante immateriale

Gaetano Barbella invia uno scritto (che pubblico di seguito) in cui considera la figura di Dante Alighieri attraverso una “nuova […]

Novembre 19th, 2024

Il turismo e le nuove tecnologie

Quando parliamo di turismo, la prima considerazione è di valutare il rapporto tra i turisti/visitatori e l’ambiente esterno, le risorse […]

Novembre 17th, 2024

I giovani incontrano l’arte: l’osservazione di una interazione

Un interessante esperimento di interazione tra i giovani è l’arte è stato realizzato lo scorso 15 novembre 2024, presso l’Auditorium […]

Novembre 14th, 2024

La sociologia di Franco Ferrarotti

È scomparso all’età di 98 anni Franco Ferrarotti, considerato da molti il padre della sociologia, certamente colui che ha contribuito […]

Novembre 11th, 2024

La parola viva

Paul Ricoeur, in “La parole est mon royaume” (Esprit, 1955), sosteneva che la parola era il suo lavoro, il suo […]

Novembre 5th, 2024

Osservare il margine: lo sguardo di Gaetano Barbella

Gaetano Barbella mi ha trasmesso uno scritto che riprende l’ultima parte dell’articolo “Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine”. Ringrazio […]