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Le nostre società credono ancora nel potere dell’immaginazione, della fantasia, della finzione, e propongono storie fantastiche che permettono agli uomini di fuggire dalla realtà. È il caso de “Il Signore degli Anelli”, che ora diventa serie televisiva (“Gli Anelli del Potere”, con inizio il 2 settembre 2022), dopo essere stata una saga cinematografica che ha avuto un successo planetario. L’autore di quei volumi è J. R. R. Tolkien, scrittore e costruttore di linguaggi artificiali, di cui quest’anno ricorrono i 130 anni della nascita. 


Per parlare oggi di mitologia occorre volgere uno sguardo al passato, ai miti greci e romani, ma anche alle saghe nordiche (I Nibelunghi), che nelle trasposizioni cinematografiche diventano personaggi amati e seguiti dal pubblico, soprattutto attraverso le immagini filmiche che danno vita ad una serie infinita di saghe. Jan de Vries dimostra che la spiegazione della saga (quella degli Argonauti o di Sigfrido) non si trova nei racconti, ma nei miti, che rappresentano: la vita dell’eroe, dalla sua nascita alla sua morte tragica; una forma poetica creata negli ambienti aristocratici; un mondo ideale, posto in un’età dell’oro, simile al mondo degli Dei.

Il mito narra una storia o un avvenimento che ha avuto luogo nel tempo delle “origini”. In altre parole, grazie alle gesta degli Esseri Soprannaturali o Eroi, una realtà è venuta ad esistenza, sia che si tratti del Cosmo sia che rappresenti un frammento di realtà: un’isola, una specie vegetale, un comportamento umano, un’istituzione. Il mito quindi è sempre la narrazione di una “creazione”: Mircea Eliade riferisce di come un evento è stato prodotto, ha cominciato ad essere, ciò che è accaduto realmente esi è pienamente manifestato.

Questa è l’idea di mito classico opportunamente rappresentato. Uno degli autori, forse poco noto per la sua biografia, ma conosciutissimo per la creazione di storie importanti e seguitissime, personaggi creati decenni fa e poi consacrati dalle immagini filmiche, è certamente John Ronald Reuel Tolkien, filologo e scrittore britannico, nato nel 1892 e morto nel 1973. È conosciuto per Lo Hobbit (anno di pubblicazione 1936); la trilogia Il Signore degli Anelli (pubblicazione tra il 1954 e il 1955); Il Silmarillion, pubblicato postumo. I film realizzati tratti dalla più famosa saga di Tolkien sono: “The Lord of the Rings” (Il signore degli Anelli: La compagnia dell’Anello, 2001); “The Two Towers” (Le Due Torri, 2002); “The Return of the King” (Il Ritorno del Re, 2003). In seguito, senza ottenere il successo dei primi, si sono realizzati tre film sullo Hobbit: Un viaggio inaspettato (2012); La desolazione di Smaug (2013); La battaglia delle cinque armate (2014).

Lo scrittore, proveniente dal Sudafrica, già da adolescente in Inghilterra aveva iniziato lo studio del latino e della lingua anglosassone; poi si occupò della creazione di una lingua artificiale, l’animalico (animalic) prima e il Nevbosh in seguito. Codificò in maniera autonoma una sua lingua, il Naffarin e approfondì intorno al 1909 l’esperanto, componendo un taccuino di sedici pagine con brevi racconti, utilizzando i suoi alfabeti artificiali. Nel 1911, in Svizzera, effettuò una serie di escursioni che saranno poi trasposizioni narrative dei viaggi dei suoi personaggi. I suoi studi accademici, con interessi legati alla lingua e al linguaggio, riguardarono i classici, la lingua e la letteratura inglese (si laureò nel 1915, specializzandosi sulla lingua norrena); dopo la prima guerra mondiale, si occupò di storia ed etimologia delle parole di origine germanica, scrivendo anche un Middle English Vocabulary. In seguito fu professore presso le università di Leeds ed Oxford.

Le opere di Tolkien, in particolar modo Il Signore degli Anelli e Il Silmarillion, sintetizzano i suoi interessi: dalla filologia e al linguaggio, alla Cristianità, alla mitologia, alla letteratura antica e moderna, all’archeologia. Attinse ampiamente dalle lingue e abitudini germaniche, celtiche, finlandesi e greche. Quale autore di critica letteraria svolse attività seminariale nel 1936: riguardò il poema epico anglosassone Beowulf (pare dell’VIII secolo, tramandato oralmente), un punto di riferimento imprescindibile nello studio della letteratura Old English. Beowulf ha influenzato la narrativa tolkeniana ed ispirato numerose descrizioni sia de Lo Hobbit che de Il Signore degli Anelli.

Elaborò un pensiero originale partendo dalla religione, dalla società a lui contemporanea che palesava limiti umani e di idee. Fu un cattolico che esaltava la Comunione, un sacramento per il quale riteneva la Chiesa Cattolica superiore a tutte le altre comunità ecclesiastiche. Nei suoi ultimi anni di vita, Tolkien fu inoltre particolarmente ostile ai cambiamenti indotti dall’abbandono del latino liturgico. Più volte sono state sollevate questioni legate ai temi razziali: le sue opere fantasy sono spesso state accusate di trasporre in controluce atteggiamenti antiquati sul tema della razza, stabilendo nel proprio universo narrativo gerarchie sociali che legittimavano la superiorità di alcune razze rispetto ad altre, viste come prive di qualità morali e spirituali. Molti studiosi, tuttavia, hanno notato che Tolkien fu dichiaratamente anti-razzista sia in tempi di pace che durante i due conflitti mondiali, oltre che disgustato dalla propaganda della Germania nazista. Gli fu poi avanzata l’accusa di conservatorismo, legato alla sfiducia nel progresso ed all’attenzione ai temi ecologici ed ambientali. Se il suo contesto era lontano da posizioni ambientaliste, resta il fatto che in lui ci fosse una devozione per le foreste e una riprovazione per gli abbattimenti illeciti e scriteriati di alberi, come pure tanta sensibilità ed interesse per il valore della natura pura e incontaminata, da proteggere dalla tossicità dei fenomeni di industrializzazione di massa. Sulla politica, Tolkien si definiva anarchico, soprattutto in termini filosofici, in quanto non credeva al controllo e al governo di un uomo su un altro. Si chiedeva se dopo la prima guerra mondiale una nicchia di persone reazionarie come lui sarebbe sopravvissuta ad un mondo piatto e noioso, in cui la gente va veloce e si afferma un’unica lingua, quella inglese. Trovava questo cosmopolitanesimo del tutto terrificante. Da ciò forse il suo conservatorismo e la sua anarchia.

Vediamo il suo percorso letterario, partendo dal filo conduttore delle sue opere.

Lo Hobbit fu scritto per il divertimento dei propri figli. Nel 1936 Susan Dagnall, impiegata presso la casa editrice londinese “George Allen & Unwin”, convinse lo scrittore a dare alle stampe la propria creazione. È la storia di Bilbo Baggins, uno hobbit, che riceve la visita del mago Gandalf e decide di seguirlo nella sua avventura. La missione  è recuperare un tesoro nascosto all’interno della Montagna Solitaria, protetto dal drago Smaug. Ci sono rocambolesche avventure di nani e dei loro nemici; quando ogni speranza è persa Gandalf libera tutti. Ancora non è terminata la storia: Bilbo ruba un tesoro a Gollum (personaggio ambiguo e corrotto) e un anello magico, creato da Sauron, il Signore Oscuro. L’anello dona l’invisibilità a coloro che lo indossano, ma li rende anche potenti e malvagi. Il finale è la sconfitta del drago e il recupero del tesoro.

La popolarità raggiunta dal racconto spingerà Tolkien a scrivere un sequel di quella storia.

Il Signore degli Anelli fu concepito per raccontare gli eventi posteriori a quelli narrati ne Lo Hobbit. Tolkien attese più di dieci anni all’ideazione e scrittura dei tre volumi, che furono pubblicati nel 1954–1955. Se l’iniziale atmosfera era centrata su meccanismi fanciulleschi, presto la trilogia riguardò mistero e vicende fosche riguardanti la missione della Compagnia dell’Anello per distruggere gli Anelli del Potere e scongiurare il pericolo che il suo possessore possa dominare la Terra di Mezzo. Ritorna Sauron, il Signore Oscuro, il Signore degli Anelli del Potere. Uno degli anelli è dotato di una forza vitale che permetterà di conquistare e governare la Terra di Mezzo. Frodo eredita l’anello da Bilbo, ma Gandalf gli consiglia di non indossarlo: dopo diciassette anni il mago rivela che l’anello è quello creato da Sauron per dominare la Terra di Mezzo. Ora Frodo decide di partire con tre amici per riportare lontano, a Rivendell, quell’anello che costituisce un pericolo. Per sconfiggere Sauron, la Compagnia dell’Anello dovrà gettare nella lava del Monte Fato l’oggetto: seguiranno avventure attraversando foreste, incontrando draghi e creature mostruose, lottando contro il male. Come si vede, si tratta di personaggi che non si lasciano corrompere dalla vana gloria e dall’idea di dominio e potere. Il bene prevale anche perché è rappresentato dagli umili e semplici, ma molto intelligenti.

L’ultima opera è il Silmarillion, che ebbe inizio per dare forma narrativa al repertorio mitico da cui attingono anche Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Questo scritto subì una vicenda travagliata e si concluse con la pubblicazione da parte del figlio terzogenito di Tolkien, Christopher, che riprese il materiale inedito del padre e diede alle stampe il volume.

Il merito di Tolkien è di aver attraverso studi e letture, creato quel mondo magico della Terra di Mezzo, per cui ideò in modo particolareggiato mappe, leggi, lingua, raccontando le straordinarie avventure degli abitanti di questo regno fantastico. La questione più interessante in questa lunga saga è che c’è un cambio di prospettiva rispetto alla mitologia greco-romana, oppure alle vicende dei Nibelunghi: la particolarità dei suoi personaggi è che non sono guerrieri ed eroi, ma mezzi uomini, persone comuni, che scoprono il coraggio di reagire. In tal modo si realizza una critica all’eroismo, al capo, che cerca una morte gloriosa per essere ricordato e per farne esaltare le gesta, il mito. Sull’esempio di Omero, Virgilio, Dante, Torquato Tasso, anche Tolkien ha proposto all’umanità una profonda esposizione della natura dell’uomo e dei suoi drammi come la scelta tra il bene e il male, tra la pietà e la crudeltà, tra l’amore e l’odio, tra la fedeltà alla patria e il suo tradimento. Attraverso il valore dell’amicizia e della compagnia, illustra lo stare insieme delle persone, l’unione del legame a prescindere dalle diversità.

La critica più recente ha considerato l’opera di Tolkien in modo positivo e la realizzazione letteraria è stata lentamente riconosciuta come qualcosa di significativo: la nascita dell’interesse verso la letteratura high fantasy e l’osservazione dei linguaggi artificiali inventati. Il New York Herald Tribune sembrò guardare lontano, quando sostenne che i suoi libri sarebbero diventati popolari e destinati a sopravvivere al nostro tempo. Wystan Hugh Auden, ammiratore degli scritti tolkieniani, considerò Il Signore degli Anelli un capolavoro, affermando inoltre che, in alcuni casi, esso aveva superato il risultato del Paradiso perduto di John Milton. Non tutte le recensioni furono cortesi. Judith Shulevitz del The New York Times criticò la pedanteria dello stile letterario di Tolkien, mentre il critico Richard Jenkyns, sul The New Republic, rilevò una percepita mancanza di profondità psicologica.

Dunque visioni contrastanti a seconda dei contesti: i critici marxisti hanno denigrato Tolkien a causa del suo conservatorismo sociale e della concezione che interpreta la Terra di Mezzo come parodia del comunismo sovietico. Altri sostengono che il romanzo è una “fantasia politica” per i lettori della classe media che cercano di evadere dalla realtà. Ad ogni modo, tanti hanno apprezzato l’uso creativo della mitologia norrena, della tragedia, dei mostri e la critica dell’allegoria (China Miéville).

Recentemente Andrea Monda ha compiuto una rilettura dell’opera tolkieniana (Monda A., John Ronald Reuel Tolkien. L’imprevedibilità del bene, Edizioni Ares, 2021), per evidenziare la differenza rispetto all’epica classica e ai miti antichi: si tratta di un diverso tipo di eroismo, la vicenda di quel mezzo uomo, lo Hobbit, che è parte di un disegno più grande, la Provvidenza. Questi esseri sono umili, nel senso etimologico del termine, ovvero hanno a che fare con l’humus, con la terra. Gli Hobbit vivono con i piedi conficcati nel terreno e non si montano la testa. Per Monda, lo stesso Signore degli Anelli non è Sauron, bensì l’anello stesso, che con il suo passare di mano in mano crea scompiglio e tentazioni. Gli Hobbit obbediscono, sono capaci di ob audire, mettersi in ascolto, realizzare cioè un concetto inattuale per la sensibilità contemporanea. Nello scrittore si realizza una profonda attenzione all’ordine sociale dato: il Silmarillion è un’opera in cui l’organizzazione “sociale” è speculare rispetto all’ordine divino, e le relazioni intersoggettive seguono una logica da cui traspare l’armonia come unità nella differenza.  

C’è poi la questione del contenuto politico nei suoi scritti. Stratford Caldecott, basandosi su alcune affermazioni dell’autore, ritiene che non rivendicasse nessuna appartenenza partitica, anche se Tolkien potrebbe essere annoverato nel pensiero sociale cattolico inglese, ribadendo la centralità della famiglia e l’importanza del principio di sussidiarietà.  Sarebbero i messaggi legati alla dimensione dell’uomo e all’idea della modernità, che produrrebbe decadenza etica ed estetica, in conseguenza della mentalità individualista e dell’industrializzazione senza limiti.

Per queste ragioni, le sue opere non riguardano una presa di posizione ideologica ma sono centrate sul fenomeno del potere. Contro di esso, la libertà costituisce il bene principale da tutelare, sia come valore collettivo che individuale. Si tratta di una libertà “integrale”, che aspira all’autonomia della persona rispetto a ogni condizionamento esterno. L’anello, infatti, rende schiava la volontà del suo possessore e, solo resistendo alle sue lusinghe è possibile privarsene, ritornando padroni di sé stessi.  Una metafora, quindi, della solitudine dell’uomo contemporaneo, che non aprendosi al trascendente, si perde in percorsi che conducono al nulla. Secondo Tolkien, anche la stessa democrazia non è immune da limiti. Nei regimi democratici vide il pericolo di deviazioni che si concretizzavano nel materialismo della società dei consumi. Tutto ciò in funzione di un principio secondo il quale l’uomo non può sconfiggere definitivamente da solo il male: la Contea, ad esempio, al ritorno dei protagonisti è attraversata da nuovi problemi, e solo l’azione della Provvidenza riesce a sciogliere i nodi della storia universale. Lo Stato moderno è perciò visto dall’autore come una creatura artificiale, capace di  produrre anche regimi liberticidi.

Una considerazione su questo autore la fornì nel 2013 il cardinale Bergoglio, ora Papa Francesco, che sottolineò come, accanto a Enea e Ulisse, nei due gobbi, Bilbo e Frodo, ritorni l’immagine dell’uomo chiamato a camminare, a conoscere e vivere il dramma del bene e del male, uscendo da se stessi, dal proprio orticello, per capire più chiaramente il mondo. Ed in effetti, nel mondo immaginario descritto da Tolkien, negli eroi e nelle eroine, nei loro modi di essere e di vivere, ci sono fantasie ma anche messaggi che inducono a riflettere.

In conclusione, si può sottolineare che la narrazione ha preso, nelle società moderne, il posto occupato dai miti e dai racconti nelle società tradizionali e popolari. Si avverte il bisogno di introdursi in universi “estranei” e di seguire le peripezie di una “storia” connaturata alla condizione umana e, di conseguenza, irriducibile. Vi è un’esigenza difficile da definire: insieme desiderio di comunicare con gli altri e di partecipare ai loro drammi, alle loro speranze, e bisogno di apprendere ciò che è potuto accadere.

Il tempo che si vive leggendo un romanzo o ascoltando un mito permette di uscire dal tempo storico e personale, per essere immersi in un tempo favoloso, trans-storico e del tutto diverso dal vissuto quotidiano.

3 Responses to “Il mondo magico della Terra di Mezzo”

  1. Sergio

    Molto ben argomentato, oltre che scritto al solito in maniera molto piacevole. Apprezzo la capacità di trattare temi complessi in maniera correttamente articolata ma con quella lineare semplicità che non fa calare l’attenzione e che non si perde nella vaghezza.

  2. Luigi Leuzzi

    Abbiamo bisogno della fantasia e di una terra di mezzo pena il concretismo degli algoritmi decisionali e della sgrammaticatura emozionale di una visione solo alessitimica che inaridisca il nostro essere nel mondo insieme agli altri.Logos e Pathos ed in aggiunta Anima mundi sono gli ingredienti essenziali del Mit Welt.
    Un caro saluto e complimenti

  3. Pasquale Martucci

    Ringrazio Sergio Mantile e Luigi Leuzzi per le lusinghiere parole. La complessità della vita fa chiaramente immergere l’uomo nell’immaginario, oltre che nel razionale. Tutto si tiene. Del resto è proprio l’imprevedibile che permette di creare e di guardare al futuro. E cosa c’è di meno prevedibile della fantasia?

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Maggio 21st, 2020

LAURINO / SANT’ELENA

Un culto antico e importante di Pasquale Martucci   “La storia di Laurino è strettamente intrecciata a quella della sua santa […]

Maggio 17th, 2020

Epistemologia della complessità – EDGAR MORIN

EDGAR MORIN L’attualità del pensiero del teorico della complessità e la centralità della relazione soggetto-oggetto-ambiente per realizzare l’inizio di un […]

Aprile 29th, 2020

Pagine di storia / I Basiliani

I Basiliani e le comunità cilentane di Pasquale Martucci   A questi monaci, arrivati nel territorio a nuclei sparsi o […]

Aprile 25th, 2020

Martin Heidegger – letture critiche

Contro l’odio, i fascismi e i populismi, propongo la lettura del volume di Antonio Peduzzi sulle controverse idee del grande […]

Aprile 16th, 2020

Sapori&saperi – la tipicità cilentana

La storia dell’alimentazione e la tipicità cilentana di Pasquale Martucci   La scoperta e la riproposizione della tradizione alimentare è […]

Aprile 11th, 2020

Gli insegnamenti di un maestro: Aldo Musacchio

Cultura e formazione umana come fattori indispensabili allo sviluppo   Il sociologo dello sviluppo Aldo Musacchio, docente in diverse Università […]

Aprile 9th, 2020

Coronavirus: biologia o economia?

Coronavirus: biologia o economia?   Il filosofo Umberto Galimberti propone le sue argomentazioni/concettualizzazioni sul Coronavirus. Riprendo alcune parole chiave tratte […]

Marzo 29th, 2020

Le paure sociali – Ritualità e distanze sociali

Ritualità e distanze sociali   In un periodo di crisi per la pandemia da coronavirus vengono modificate le forme rituali […]

Marzo 28th, 2020

XXIV Edizione Concorso di Poesia

XXIV Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli” dedicato a Orlando Carratù con Borse di studio […]

Marzo 20th, 2020

Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

https://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Aprile 24th, 2024

La filosofia del Paradiso

A proposito del volume di Angelo Paolo Perriello: “Paradiso. Un racconto pedagogico sull’identità”, Edizioni Magna Graecia, 2023 Scrivere di questo […]

Aprile 18th, 2024

Il maestro che dipinge i cieli

A Vatolla, Carlo Di Muoio è l’ultimo fuochista, o almeno uno degli ultimi artigiani che si occupano di realizzare i fuochi […]

Aprile 15th, 2024

Empatia e relazione di cura: l’ultimo volume di Luigi Leuzzi

Centrale in “Empatia ed empatismo nella relazione di cura” di Luigi Leuzzi è un modo nuovo di intendere la relazione […]

Aprile 11th, 2024

Dire la verità

“I grandi parresiasti nella storia hanno raramente vinto, per lo più hanno perso, ma la loro voce ha attraversato i […]

Aprile 5th, 2024

U munaciello

Nella tradizione popolare, spesso si sentono narrare storie di figure che caratterizzavano la vita delle comunità e la mantenevano coesa. […]

Marzo 29th, 2024

Cultura Immateriale: lo studio della festa di Eredita

In occasione del Convegno: “2024 L’anno delle radici italiane nel mondo tra patrimonio culturale e viaggi del ritorno”, ho svolto […]

Marzo 20th, 2024

Cilento: ipotesi mito-archeologiche

Sabato 23 marzo, alle ore 18:00, si svolgerà a Vallo della Lucania, con il Patrocinio del Comune e del Centro […]

Marzo 14th, 2024

Le radici italiane nel mondo tra patrimonio culturale e viaggi del ritorno

Il prossimo 16 marzo 2024, alle ore 17:00, l’Associazione “Progetto Centola” e il Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura” organizzerà un Convegno/Dibattito online, dal […]

Marzo 10th, 2024

Frammenti d’amore

Cerco di afferrare in: “Schegge. Poesie e frammenti” di Emilio La Greca Romano, alcuni temi ricorrenti che più volte ha […]

Marzo 8th, 2024

Riflessioni sull’8 marzo

Ricevo e pubblico.   8 MARZO   È una festa macchiata di sangue e senza mimose quest’oggi Non posso neanche […]