List

Più volte ho letto tentativi di disconoscere il passato, fondamento di una cultura, o quanto meno di cercare di considerare antichi o affezionati alle cose di una volta coloro che hanno verificato il senso di un’identità che, lo dico subito a scanso di equivoci, non è mai data una volta per tutte.

Qui si inserisce la domanda sul tempo intercorrente tra l’abbandono di una forma identitaria e l’affermazione del nuovo, che è del tutto fuorviante perché non si lasciano mai del tutto le cose date, così come non è mai tutto interessato al nuovo: c’è un concatenarsi di condizioni, un integrarsi di tutto ciò che accade su un substrato consolidato.

Per dire, che sbagliano coloro che non considerano il passato, ma errano allo stesso tempo coloro che ne sono del tutto affezionati e non intendono modificare la società esistente.

Chi scrive si è occupato di identità, attraverso ricerche realizzate nel territorio cilentano, insieme al prof. Antonio Di Rienzo, che hanno riguardato il concetto di cilentanità, individuando una serie di elementi che ne determinano le caratteristiche, riconducibili essenzialmente alla definizione che ne fece un po’ di anni fa il sociologo Aldo Musacchio.

E cioè: l’identità è “aver fatto dell’appartenenza (fisica, culturale, psicologica, morale) un valore, che si fonda sulla memoria del passato ma anche sulla volontà di proiettare tale memoria nel futuro”. Ed oltre: “la cilentanità è un valore collettivo che si è prodotto, in un territorio caratterizzato da un forte isolamento geografico, mediante il confronto continuo della comunità con se stessa, con la natura, con l’ambiente, con il territorio e che si è definito grazie ad un sistema comune di regole e di pratiche di vita”. Ed ancora: “l’identità è una costruzione storico-sociale e, allo stesso tempo, cultural-sociologica”.

(…)

Oggi sembra rilevante riflettere su quali legami sono importanti per parlare di cultura cilentana, di cilentanità?

E quali possono essere gli aspetti di differenza che portano all’affermazione di una propria specifica identità territoriale?

E poi, qual è il rapporto tra tradizione e modernità?

Infine, attraverso quali concetti e termini si possono affermare gli elementi di un passato che necessariamente deve confrontarsi con le innovazioni di un soggetto che agisce e crea il proprio futuro?

Il saggio è nella pagina: Pubblicazioni

2 Responses to “La cilentanità e l’identità dei soggetti”

  1. Graziano Beghelli

    Non ho certamente le conoscenze tecniche di Pasquale e quindi quel che dirò potrà essere, da un punto di vista sociologico, a-specifico. Tuttavia, una volta di più, Pasquale riesce a stuzzicare il sottoscritto su temi in precedenza affrontati in modo non solo inevitabilmente superficiale, ma verrebbe da dire, inconsapevole. Diverse volte mi sono interrogato sull importanza che debba avere la considerazione, ma meglio ancora l attaccamento, al passato nel vivere, inevitabilmente, il presente. Vengo da un territorio che, pur distante da quello cilentano, ha subito un analoga sorte. Il medio appennino bolognese era, ancora negli anni della mia adolescenza , del tutto sconosciuto ai più. Guardato con malcelata supponenza sia da quelli che noi chiamavamo “pianeggiani'( gente di pianura, non avvezza a lavori seri ed impegnativi come il curare castagneti, il lavorare pendii etc), sia dai cittadini propriamente detti. Questo territorio, in particolare la valle del Lavino, è stato oggetto di un successivo innamoramento da parte di pianeggianti e cittadini, peraltro già finito, perché “li su d inverno nevica”, e far sempre salite e discese è dura e si è lontani da tutto. Personalmente vorrei passare l ultima parte della mia vita in consapevole vicinanza colle mie origini. Dopo aver recuperato conoscenze tecniche sulla vita in collina, ma quasi montagna, mi accingo a meglio riflettere su quel che farò. Senza rifugiarmi in un passato che non esiste più, ma conservandone memoria nei valori più intimi. Lo scambio di idee e le considerazioni di Pasquale mi saranno certamente di grande aiuto

    • Pasquale Martucci

      Grazie. Il saggio proposto, disponibile e scaricabile in pdf nella pagina: “Pubblicazioni”, vuole essere un modo di intendere l’identità in cambiamento. Dalla comunità chiusa, all’attivismo di soggetti che popolano un territorio, che trae spunto dalla memoria del passato, in questo caso ricchissimo (parlo del Cilento). Le espressioni comunitarie, riportate ad esempio, penso oggi alle feste, sono chiaramente riproposte per farle fruire differentemente. E ciò senza dimenticare i fondamenti di una cultura molto importante.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  Posts

1 2 3 4 5 38
Gennaio 24th, 2024

Cosa resta del Novecento?

Lo storico Giovanni De Luna ha scritto un volume: Che cosa resta del Novecento (Utet, novembre 2023), che chiama “piccolo […]

Gennaio 16th, 2024

È sempre questione meridionale!

Uno sguardo alle analisi e agli studi, oltre che alle politiche incompiute, per fare alcune considerazioni su un fenomeno che […]

Gennaio 10th, 2024

Infamia

La serie TV polacca “Infamia”, ambientata in una comunità gitana, riprende un concetto ormai desueto ma che evidenzia il rapporto […]

Gennaio 3rd, 2024

Crisi, incertezza, partecipazione

Studi ed analisi ormai consolidate rilevano che viviamo una condizione caratterizzata dall’incertezza, ovvero dall’in-certus, non certo, insufficiente, non del tutto […]

Dicembre 31st, 2023

Immateriale: Buon Anno 2024

Se la Treccani individua il femminicidio quale parola dell’anno 2023, osservando ciò che accade e proiettandolo nel futuro, i termini […]

Dicembre 14th, 2023

I suonë di Montesano sulla Marcellana

  L’attuale Inventario del Patrimonio Immateriale della Campania (IPIC) riconosce la tradizione zampognara di Montesano sulla Marcellana, iscritta nella sezione […]

Dicembre 11th, 2023

Il turismo inespresso

Il Rapporto Svimez 2023 evidenzia la drammatica condizione socio-economica e il costante depauperamento del Mezzogiorno. Per puntare allo sviluppo, si […]

Dicembre 7th, 2023

Il Megalitismo nel Cilento

  L’Associazione storico-culturale “Progetto Centola” e il Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura”, sabato 9 dicembre 2023, alle ore: 16:30, presenteranno il libro di […]

Dicembre 4th, 2023

La lezione dei classici / Goffman: l’ordine dell’interazione

A proposito del saggio di Erving Goffman, L’ordine dell’interazione, a cura di Pier Paolo Giglioli, Armando 1998, or. 1983.   […]

Novembre 30th, 2023

Verso una cultura immateriale

Si svolgerà a Paestum, dal 1 al 3 dicembre 2023, la prima Rassegna sul Patrimonio Immateriale della Campania: tre giorni […]