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Questo intervento è la rielaborazione della relazione che ho svolto in occasione del Convegno sulle “Madonne Vestite”, dello scorso 17 maggio a Moio della Civitella, sui concetti di ritualità e sacro.

 

La storia delle comunità ha visto l’uomo vivere uno stretto rapporto tra questioni concrete e tangibili ed eventi inspiegabili, che sono stati identificati con qualcosa di incomprensibile, misterioso, un ambito che certamente riguarda il divino, il sacro, la religione e tutte le sue forme ed espressioni.

Nei secoli, nel territorio ci fu un rapporto stretto tra popolazione e religiosità, anche se le parrocchie si svilupparono senza produrre sostanziali cambiamenti se non quelli di contenere espressioni e modalità di comportamento non adeguate ai disposti della dottrina. Non si cercarono di stravolgere le antiche usanze, facendo convivere abitudini e mentalità pagane con valori e mentalità cristiane.

Esisterebbe una profonda differenza tra fede e religiosità: la prima è un atto da maturare, che trasporta verso il divino, ti precede e ti fa acquisire una profonda condizione interiore; la religiosità è naturale, una tradizione forte che fa compiere atti particolari per consolidare il rapporto con la divinità, azioni di penitenza, preghiere, invocazioni. (A. Di Rienzo, P. Martucci, intervista a don Angelo Imbriaco, Pellare, 14 aprile 2025)

Sosteneva Norberto Bobbio che l’uomo riconosce di avere dei limiti e vive il senso del mistero, comune sia all’uomo di ragione che di fede. La differenza è che l’uomo di fede si conforma a rivelazioni e verità che vengono dall’alto: “resta però questo profondo senso del mistero che ci circonda, e che è ciò che io chiamo il senso di religiosità”.

I culti religiosi sono ispirati al concetto di salvezza, la tendenza a trovare il contatto con l’assoluto al di fuori e al di sopra della realtà, in cui si afferma il mistero, quella verità soprannaturale la cui esistenza è stata comunicata all’uomo per mezzo della rivelazione divina. È conferita particolare importanza al sacro, qualcosa che va oltre la nostra comprensione in quanto, pur avendo molti limiti, abbiamo la certezza che esiste una Entità che ha la responsabilità di un mondo di cui noi non possiamo cogliere tutti gli elementi.

Fin dalle origini la Chiesa ha assimilato processioni, rituali, litanie traducendoli in eventi liturgici dalla natura ibrida per contenuto e forma, per rendere meno traumatico il passaggio dal paganesimo al cristianesimo. Nell’ambito della religiosità popolare, una concezione che riguarda la divinità, una ricchezza da proteggere, promuovere e, se necessario purificare (Papa Ratzinger), si sviluppano i culti delle divinità, le pratiche delle espressioni popolari, che significano la richiesta della loro protezione per difendere la vita quotidiana, materiale.

Di Nola (A.M. Di Nola, Gli aspetti magico-religiosi di una cultura subalterna italiana, Boringhieri, 1976) sottolineava gli elementi che contraddistinguono la religiosità popolare: a) il ringraziamento per l’intervento della Divinità contro il Male; b) la propiziazione per riporre speranze per il futuro; c) l’esaltazione della potenza del Santo; d) l’affermazione della propria presenza; e) il sacrificio e la fatica, in riferimento ai pellegrinaggi e alle processioni che durano ore.

Il pellegrinaggio è la realizzazione di una azione propiziatoria, che consenta alla divinità di agire a nostro vantaggio, e di conseguenza acquisisce rilievo utilizzare doni o sacrifici.

Hervieu-Léger intendeva la processione come controllo istituzionale, che implica per il praticante alcune funzioni: a) una pratica obbligatoria; b) una pratica regolata dall’istituzione; c) una pratica fissa; d) una pratica comunitaria; e) una pratica territoriale (stabile); f) una pratica ripetuta. (D. Hervieu-Léger, Il pellegrino e il convertito, Il Mulino, 2003)

Durante queste pratiche, la componente essenziale è la preghiera, che contribuisce a costruire l’identità culturale di una comunità fondata su valori religiosi e si caratterizza per: a)  un luogo e un tempo in cui compiere l’azione; b) l’utilizzo di una serie di parole prestabilite e di riflessioni spontanee; c) l’utilizzo di espressioni e comportamenti verbali e non verbali; d) l’utilizzo del linguaggio del corpo (gli individui stanno in ginocchio, a capo chino, con le mani giunte); e) l’utilizzo di oggetti (immagini, medaglie, elementi di devozione, ex voto, rosari, candele, incensi).

I gesti rituali sono forme espressive che riflettono stimoli soprattutto emozionali, sensibili, fisiologici, che non possono essere esercitati attraverso il linguaggio parlato. Entra in gioco il linguaggio non-verbale del corpo, che attiva percezioni immaginarie ed esperienze vissute in maniera totalizzante, creando una cornice formale in grado di attenuare i mutamenti.

Émile Durkheim (Le forme elementari della vita religiosa, 1912, Morcelliana, 2020) riteneva che rituali e credenze servissero a soddisfare soprattutto necessità pratiche, morali, sociali: il rito è una pratica aggregativa, che produce senso di appartenenza ed effervescenza collettiva, per rinforzare il sentimento di identità e integrazione di un gruppo.

Il rituale in accezione religiosa è legato al sacro e si manifesta con la partecipazione (attraverso preghiere, sacrifici, consacrazione) e la propiziazione/purificazione.

Sacro, da sacer, è ciò che è connesso più o meno intimamente ad una realtà diversa (dalla profana), che riguarda la divinità o la religione con i suoi misteri ed impone un atteggiamento di riverenza e di venerazione. Rispetto al sacro, l’uomo si sente inferiore e ne subisce l’azione, restando atterrito ma anche affascinato. Sacro è ciò che è separato, altro; il sacro, avvertito come altro che si manifesta con forza misteriosa, implica rispetto, a volte spavento, ma al tempo stesso attrazione. (cfr.: Enciclopedia Treccani)

Il termine italiano “sacro” è anche ricondotto al latino arcaico sakros, che nei significati successivi indica anche ciò che è dedicato al culto di una divinità. La radice di sakros si ritrova in un insieme di lingue estinte, che rimandano a: invocare la divinità, aderire, seguire, onorare. (Dizionario Etimologico – Julien Ries ha compiuto studi sui fenomeni religiosi: “Antropologia religiosa” e “Antropologia del sacro”)

La fenomenologia del sacro riguarda i caratteri che definiscono la cultura di una comunità. La sacralità infatti non è indipendente dal sociale, ma assume la forma di divinità, legata allo spirito o alla potenza extra-umana e si manifesta in un “luogo” (santuari, chiese, templi), in un “tempo” (feste e calendario), in “azioni” (ritualità), in “testi” pronunciati, narrati o scritti.

È una manifestazione collettiva, anche se è un incontro tra l’uomo e la divinità, in cui si realizza un processo sacro, un dono che crea un legame dinamico, un rapporto/relazione.

Rudolf Otto (Il sacro. Sull’irrazionale nell’idea del divino e il suo rapporto con il razionale, 1917, Morcelliana, 2023) rilevava una sorta di “realtà a priori” (sacro), una disposizione che sta alla base dell’esperienza religiosa, in cui il sacro ha carattere misterioso ed emozionale, una specie di forza indivisibile, onnipresente, incomprensibile, efficace, un’energia che provoca fusioni improvvise e irresistibili. Si parla anche di un processo creativo che avvicina i mondi della realtà e della possibilità.

I due mondi sono fatti di doveri, leggi, oggetti, persone, eventi, cose (realtà); l’altro è desiderio, aspirazioni, idee, sogni. Attraverso il movimento rituale si travalicano i confini del reale, che sono ristretti, e si percorre la via del “sacrum-facere”, del sacrificio, del rendere sacro, che permette di fondere i due mondi.

Il rito ha dunque a che fare con il “sacrum-facere”, ovvero sacrificare, sublimare e realizzare il passaggio trasformazionale di azioni concrete in altre eteree e spirituali, immaginarie. Sacro è una situazione in cui un nucleo emotivo viene invocato, realizzando un’azione che agendo nel mondo reale lo riempie di significati simbolici.

Faccio una digressione sul concetto di homo sacer (uomo sacro) di Agamben. Anche se il riferimento è all’umano, esso riguarda una vita “sacra” che non può essere sacrificata ed è esplicitata nel concetto di sacratio (consacrazione). Il filosofo lo colloca tra dentro e fuori, inclusione ed esclusione, è nel mezzo: “l’homo sacer appartiene al Dio nella forma dell’insacrabilità ed è incluso in una vita sacra”. (G. Agamben, Homo sacer, Quodlibet, 2018)

Sosteneva Eliade, che il sacro è un dato strutturale della coscienza umana, il fondamento della vita che segna il rapporto dell’uomo con l’universo, anche se occorre affrontare una serie di difficoltà nel passaggio “dal profano al sacro, dall’effimero all’eternità, dalla morte alla vita, dall’uomo alla divinità”. (M. Eliade, “Il mito dell’eterno ritorno”, Borla, 2007, p. 27)

Se l’esperienza del “sacro” è il cuore di tutte le religioni, per Eliade il sacro è “struttura della coscienza” e la sua esperienza è legata “allo sforzo dell’uomo per costruire un mondo che abbia un significato”. E ciò perché l’uomo ha dovuto scontrarsi concretamente con la cruda realtà della vita, affrontando l’esperienza tragica del dolore, visto come la volontà della divinità, oppure frutto di una azione negativa compiuta. La nascita, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo diventa un evento unico e assoluto ma soprattutto irripetibile e imparagonabile, in cui “la società fondata sul mito e sull’eterno ripetersi dei cicli è stata sostituita e superata da una dimensione orizzontale più a contatto con Dio”. (M. Eliade, “Mito e realtà”, Borla, 1966, p. 204)

È importante che l’esperienza religiosa si inserisca nel reale, attraverso atti fisiologici fondamentali che diventano cerimonie (riti), che servono ad instaurare alcuni istituti culturali per garantire stabilità. Il riferimento è alla crisi della presenza, che consente al sistema rituale di predisporre un efficace dispositivo di ancoraggio dell’esistenza su un piano metastorico che garantisce un argine. (E. de Martino, Il mondo Magico, Bollati Boringhieri, 2017, or. 1948)

La funzione fisiologica è tipica dell’essere umano e segna la sua vita: occorre però andare oltre, liberando la presunta oggettività delle cose quotidiane. Ciò può essere fatto, entrando in contatto con il “confine”, con il “sacro”, osservando la ritualità della natura e liberandosi dalle azioni di ogni giorno, dotandole di senso magico, simbolico, rituale, immaginale, rivolgendosi all’anima che è anima mundi, una forma di devozione per la Bellezza, l’Amore, l’Universo (Papa Francesco parlava di creato).

La religione cristiana, partendo dalla mitologia greca, la forma pagana esistente al momento del trionfo del Cristianesimo, mantiene le tradizioni di un popolo che vive il proprio percorso religioso in maniera collettiva; l’introduzione degli insegnamenti cristiani ha reso questo percorso innanzitutto personale, rivoluzionando la società e destrutturando la visione mitica e archetipica, consegnando il dono fondamentale della fede, l’unica ancora di salvezza per l’uomo di fronte alle avversità della vita.

Ed allora si è affermato un sentimento socialmente condiviso che si basa sull’esperienza del sacro, che è relazione con l’universo; al contrario, la religione è un’istituzione che si forma intorno ai dogmi e alle liturgie ufficialmente imposte dalla gerarchia cattolica.

Nella Chiesa cattolica è la celebrazione di sacramenti nei vari tempi dell’anno: è la fonte della sacralità, una ritualizzazione che significa ripetizione di certi modi di comportamento. Si introducono norme prima consuetudinarie e poi fissate nei libri liturgici approvati dalla sede apostolica: è l’intero ordinamento liturgico che distribuisce la solennità calendariale delle feste, attraverso una simbologia molto forte. Prevale il senso di appartenenza comunitario, anche se per esercitare il rituale si richiede il permesso esplicito della Santa Sede. (P. E. Simeoni, Il corpo sacro. Itinerari nella durevolezza del mito, Milano: Meltemi, 2022)

Il teologo Vito Mancuso sul sacro cerca di risponde a tre interrogativi riguardanti: a) come nasce e che cos’è l’esperienza del sacro; b) di che cosa è segno; c) quali sono i suoi criteri di autenticità.

Il senso del sacro nasce quando il soggetto percepisce qualcosa di più grande in cui l’Essere è maggiore dell’Io”. L’uomo dunque deve considerare che esiste qualcosa di superiore a se stesso per far emergere il senso del sacro. Quando il soggetto percepisce qualcosa di più importante di sé, compie il movimento della religio, cioè si lega a qualcosa di più grande e percepisce una dipendenza fisica, psichica e spirituale.

Gli uomini sanno e sentono, attraverso la ragione, di essere “immersi nel mistero”. Se l’uomo ha posto qualcosa come “sacro”, l’ha fatto per scoprire, comprendere, servire, attraverso la conoscenza per mezzo della ragione, una realtà più grande di lui.

Il terzo interrogativo sul sacro riguarda l’autenticità, cioè la possibilità di distinguere quando esso è utile e quando invece è dannoso. La religione è al servizio della vita, e se la fede non è tale è vana e può essere anche dannosa.

È la sacralità della vita in quanto vita umana che si realizza perché vita libera: il massimo del rispetto è la libertà che si autodetermina, perché il senso dell’umanità è la libertà. (Mancuso)

In conclusione, la religione o le religioni non sono solo un complesso di credenze, di riti, di dogmi, ma anche di azioni umane che prendono forma e trovano una direzione nelle culture comunitarie. (U. Fabietti, Materia sacra. Corpi, oggetti, immagini, feticci nella pratica religiosa, Cortina, 2015)

 

 

 

 

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Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Giugno 13th, 2025

Sguardi sociologici 9 / Il Cilento e l’identità alimentare

L’area che oggi costituisce il Cilento e il Vallo di Diano è stata caratterizzata da identità specifiche, che hanno permesso […]

Giugno 10th, 2025

Le culture cilentane

Qualche riflessione sulle iniziative culturali territoriali. Le opportunità delle giornate itineranti: Salviamo il dialetto cilentano.   Negli ultimi tempi nel territorio […]

Giugno 6th, 2025

Interventi sul Genius Loci

RICEVO E PUBBLICO: IL MISTERO DEL GENIUS LOCI Enzo Dal Verme “l’insegnante” della fotografia UN CASO CLAMOROSO DEL GENIUS LOCI […]

Giugno 4th, 2025

Il Genius loci tra identità e appartenenza

L’identità è legata al Genius loci di una comunità, al suo senso di appartenenza, in cui i termini/concetti sono legami […]

Maggio 27th, 2025

Migrazioni e territorio

Qualche riflessione sul cambiamento di prospettiva e sul ruolo della tecnologia.   Il fenomeno “migrazioni” è di stretta attualità e […]

Maggio 25th, 2025

Su CULTURE IMMATERIALI

Antonella Casaburi Francesco Sampogna   «LibriVolanti» – … dalle pagine di “CULTURE IMMATERIALI” di Pasquale MARTUCCI – Rubrica ideata e […]

Maggio 22nd, 2025

Sul Cilento che resta

Domenica 25 maggio alle ore 18:00, il Polo Museale “G. Stifano” di Moio della Civitella organizza un dibattito intorno al […]

Maggio 20th, 2025

La ritualità del sacro

Questo intervento è la rielaborazione della relazione che ho svolto in occasione del Convegno sulle “Madonne Vestite”, dello scorso 17 […]

Maggio 16th, 2025

Le “Madonne Vestite”

Il prossimo 17 maggio 2025, a partire dalle ore 17:30, il Polo Museale “G. Stifano”, diretto dall’arch. Giuseppina Del Giudice, […]

Maggio 12th, 2025

Le funzioni del corpo

Ha scritto Vittorio Lingiardi (Cosa dicono quei corpi, La Repubblica, 13 agosto 2024) che le ultime Olimpiadi di Parigi sono […]